In crescita il numero di startup e PMI innovative italiane, nel paese, al 1° aprile 2021 se ne contano 12.561.
Questo quanto emerge dalla prima analisi di monitoraggio dedicata alle tendenze demografiche e alle performance economiche delle Startup e PMI innovative del settore ICT, presentata da Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT e InfoCamere, la società delle Camere di Commercio italiane per l’innovazione digitale.
Con questo lavoro, Anitec-Assinform e InfoCamere desiderano fornire uno strumento utile per il monitoraggio del mercato ICT, contribuendo alla conoscenza delle dinamiche economiche e delle prospettive di sviluppo del settore.
Mai come in questo particolare momento è necessario, sia dal punto di vista economico che da quello sanitario, imparare a ri-mettere le proprie migliori capacità al servizio dell’innovazione, e le aziende più lungimiranti non hanno perso tempo.
I RISULTATI DELL’ANALISI
A fine febbraio 2021 sono 6.663 le Startup e PMI innovative che fanno capo al settore ICT attualmente iscritte alla sezione speciale del Registro Imprese, pari al 47,8% del totale delle Startup e PMI innovative. In pratica, quasi 1 su 2 appartiene al settore ICT e nel complesso più di 7 su 10 sono aziende nel comparto del software e consulenza IT e quasi 2 su 10 nei servizi IT.
La Lombardia ospita oltre un quarto di tutte le startup innovative italiane (27,0%). Seguono Lazio (13,5%) e Campania (8%), Veneto (7,3%), Emilia-Romagna (7,1%), Piemonte (5,9%) e Puglia e Toscana (4,6% e 4,3% rispettivamente).
Preoccupa invece la controtendenza registrata al sud, che risulta molto carente di Startup e PMI innovative ICT, malgrado i diversi incentivi proposti.
Nonostante il protrarsi della pandemia da Covid-19, nel 2020 è cresciuto il tasso di crescita delle nuove registrazioni delle Startup e PMI innovative ICT, che raggiungono quota 2.006 con un incremento del +17,9%, superiore di quasi 5 punti alla dinamica complessiva delle nuove registrazioni in tutti i settori (+13,3%).
Nel 2020 più di una su tre o il 33,4% delle nuove Startup e PMI innovative in ambito ICT si sono costituite online (33,3% nel 2019) contro il 31,4% nel perimetro complessivo (27,2% nel 2019).
Sarà poi necessario, nel corso del 2021, monitorare se e quanto la sospensione della procedura di costituzione online per le startup innovative (a seguito della sentenza del Consiglio di Stato del 29 marzo 2021) impatterà sulla crescita delle registrazioni.
DIGITAL ENABLER
Le componenti più innovative dell’intero mercato digitale, o Digital Enabler, hanno confermato il loro ruolo trainante dell’intero mercato anche nel 2020 con tassi a due cifre e hanno visto progredire la loro quota dal 19,5% del 2019 al 21% del 2020 (cfr. Il Digitale in Italia 2020).
Dall’analisi dei filoni di attività indicati dalle imprese sulle vetrine della piattaforma #ItalyFrontiers, i Digital Enabler sui quali si concentrano le Startup e PMI innovative ICT sono principalmente sulle soluzioni di IoT e Industria 4.0, e un buon numero di imprese Startup e PMI innovative ICT sono attive in ambito intelligenza artificiale e machine learning, mobile app, big data & data e social science, blockchain e cybersecurity.
STARTUP PMI INNOVATIVE NON-ICT CON FILONI DI ATTIVITÀ NEL DIGITALE
Un numero rilevante di Startup e PMI innovative registrate con codici ATECO diversi da quelli che formano il settore ICT indica nelle loro profilazioni filoni di attività in ambito ICT e digitale.
Il criterio della “prevalenza” consente loro di indicare presenza di prodotti e servizi dall’alto valore tecnologico pur essendo il loro core business in settori non ICT.
Così, 488 Startup e PMI innovative non ICT indicano di essere attive nell’ IoT, 384 in Industria 4.0 e 197 in IA e machine learning. È un chiaro segnale di come le aziende nei settori «non ICT» comincino ad attivarsi sui nuovi scenari abilitati dall’innovazione digitale.
VALORE DELLA PRODUZIONE E VALORE AGGIUNTO IN FORTE AUMENTO
Secondo Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform, il 2020 ha reso il nostro Paese molto più digitale e sia l’evoluzione e il controllo dell’attuale emergenza che il recupero di fiducia nel clima economico complessivo lasciano intravedere una ripresa del mercato digitale con una crescita prevista del 3,5%.
I mercati associati ai Digital Enabler offrono opportunità di crescita importanti anche alle Startup e PMI innovative del settore ICT.
I prossimi mesi saranno cruciali per accelerare l’entrata di nuove aziende e la crescita di quelle esistenti, anche nel contesto dei nuovi progetti che saranno supportati dal PNRR, e, soprattutto al sud, per colmare il gap di diffusione promuovendo ecosistemi università-ricerca-impresa sempre più “fertili” per la creazione di nuove startup innovative.
Paolo Ghezzi, Direttore Generale di InfoCamere, commenta così i risultati dell’analisi: “Dallo studio presentato oggi emergono segnali incoraggianti che vanno valorizzati dalle politiche nazionali, soprattutto per il contributo che l’universo delle startup e PMI innovative può offrire alla costruzione dei progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza del Next Generation Italia. Emerge chiaramente come l’universo dell’innovazione del Paese sia stato in grado di fronteggiare il cambiamento, sia quello legato all’innovazione e alla sostenibilità che quello causato dagli shock sistemici come la pandemia. Seguire da vicino questi fenomeni, attraverso i dati del Registro delle Imprese, è un tassello della strategia che deve accompagnare lo sviluppo di queste realtà sul mercato.”